lunedì 3 agosto 2009

TEL AVIV: GRAVE ATTACCO ALLA COMUNITA' GLBT

Sabato sera a Tel Aviv, un uomo con il volto coperto e con il caffetano nero tipico degli ebrei ultraortodossi, ha fatto irruzione in una associazione gay sparando all'impazzata con una mitraglietta e uccidendo due persone. Una terza, purtroppo, è morta subito dopo in ospedale. Nel locale si stava tenendo la riunione settimanale di un gruppo di sostegno per adolescenti gay. L'attacco è avvenuto nella sede dell’”Agudah”, “Associazione Israeliana Per i Diritti del Singolo”, dove si riuniscono membri della comunità GLBT, al numero 28 di via Nachmani, nella zona centrale della città. Si tratta di un locale aperto da oltre 15 anni che offre accoglienza a giovani gay e lesbiche che si incontrano più numerosi il sabato sera.
Nella sparatoria sono rimaste ferite 18 persone. Secondo la polizia, che ha chiuso tutti i locali omosessuali della zona, non si tratta di un atto terroristico, ma di un gesto dettato dall'odio verso la comunità gay. Il partito ultra-ortodosso Shas ha condannato l'episodio.
Anche in Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha condannato l'atto definendolo un "orribile assassinio" e dichiarando "Siamo un Paese tollerante, democratico governato dalla legge e dobbiamo rispettare tutte le persone".
"Lo shock più grande è pensare che sia accaduto a Tel Aviv la città più tollerante di Israele", ha affermato Avi Sofer, ex capo della comunità gay di Tel Aviv. "Una città molto giovane, libera, dove la gente si sentiva al sicuro dove è accaduto l’attacco".

Esprimo profondo cordoglio e solidarietà per tutte le vittime e i loro parenti colpiti da questo terribile attacco di terrorismo omofobo.




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