L'omofobia e la transfobia sono un problema di tutti e di tutte, non solo delle personi gay lesbiche e transessuali. L'omofobia e la transfobia, come il sessismo, come il razzismo, sono attentati alla convivenza civile, muovono da pregiudizi radicati e da profonda ignoranza. Attraversano differenti ambiti delle rappresentazioni umane, sono trasversali, si annidano all'interno delle religioni così come delle culture laiche. L'omofobia e la transfobia non sono fatte solo di atti violenti, del singolo o del branco (in Italia nel solo 2008 ci sono stati 9 omicidi, 45 aggressioni e numerosi atti vandalici e di bullismo basati su omofobia e transfobia) L'omofobia e la transfobia sono anche nel linguaggio, nelleparole e nelle immagini, nella strumentalizzazione dell'immagine e dellestorie personali.
L'omofobia è un reato contro l'umanità. Il 7 giugno si vota per il rinnovo del Parlamento europeo (e di molteamministrazioni locali). Noi tutte/i guardiamo con grande speranza a queste elezioni, ed anche con molta preoccupazione. L'Europa pare essere l’ultima e l’unica Istituzione per chi in Italia abbia a cuore i temi dei diritti edella non discriminazione. Per i gay, le lesbiche e le persone transessuali, come per le persone migranti, le donne, i lavoratori e le lavoratrici. Celebriamo il Pride a maggio anche perchè si gridi alla vergogna in cui versa l'Italia, uno dei pochissimi paesi europei che non abbia legiferato a favore del riconoscimento dei diritti civili di cui devono poter godere le persone che vivono in coppie di fatto omosessuali ed eterosessuali. Un Paese ostaggio della gerarchia vaticana che ancora ieri ha riconfermatodi essere in linea con tutti i paesi fondamentalisti (islamisti e no) cheall'ONU bloccano ogni iniziativa volta a depenalizzare l'omosessualità.
Le leggi non bastano né in Italia né in Europa. Contro la tragedia della sottocultura omofobica, transfobica, sessista, razzista, occorre un profondo impegno culturale, occorre conoscenza, occorrono battaglie per la laicità anche quando la legge dovesse davvero garantire i diritti e perseguire gli oppressori. Bisogna moltiplicare le iniziative (nelle scuole, nei luoghi di lavoro) perché si conosca la realtà delle persone gay, lesbiche e transessuali, al di là dei pregiudizi e delle manipolazioni televisive.
Di nuovo in piazza, tutti e tutte insieme. Una manifestazione definita in un percorso preciso e nel suo obiettivo, che sarà quello di segnalare alle Istituzioni piemontesi che la questione delle pari opportunità per le persone omosessuali e transessuali nel nostro paese è tutt’altro che risolta. Un confronto con i candidati alle prossime elezioni europee. Un confronto con le realtà che in Europa sono esempio di creativo attivismo per la piena cittadinanza di tutti e di tutte.
no vabbhè ..la lesbica-pugine non si puo' guardare!!!!!!!!
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