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E' quanto denuncia la deputata transgender di Rifondazione Comunista. "Ancora una volta la Chiesa dimostra il suo volto discriminatorio e integralista - spiega Luxuria- imponendo ai fedeli divieti illegittimi e razzisti". La deputata transessuale si definisce "protagonista di un brutto episodio di discriminazione da parte del vescovo di Foggia", e reagisce "con stupore e rabbia" al divieto impostogli di partecipare, come testimone, al matrimonio della cugina della deputata, al Santuario dell'Incoronata. "E' un fatto gravissimo - accusa Luxuria - che dimostra, ancora una volta, la lontananza dei vertici ecclesiastici dalla comunità cattolica, sempre più aperta e tollerante. Per quanto mi riguarda ho accettato la richiesta di mia cugina e del futuro marito senza opporre alcun problema riguardo alla scelta di sposarsi con rito cattolico". "Sono una persona educata con il rispetto dei valori altrui e quindi mi sarei aspettata un atteggiamento altrettanto tollerante da parte del vescovo".
"Quanto accaduto - conclude Luxuria - non cambierà nulla rispetto ai sentimenti che mi legano a mia cugina e al suo compagno ma, spero, che possa contribuire a far calare il velo di ipocrisia che spesso circonda gli "affari" della Chiesa".
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