Sono stato a Bologna per le vacanze pasquali. Bologna, la mia seconda città. La città dove abita la mia famiglia.
Proprio qui si sta mettendo a punto il percorso e l'organizzazione del Gay Pride Nazionale 2008 che scorrerà per le vie della città sabato 28 giugno. Niente centro storico nè conclusione e festa di chiusura in Piazza Maggiore vista la conformazione urbanistica della città. Il percorso, a quanto pare, dovrebbe snodarsi dai Giardini Margherita a Piazza 8 Agosto passando per i viali, Via Don Minzoni e via dei Mille. A quanto pare il percorso che si sta perfezionando con l'intesa tra Prefettura e organizzatori eviterà, quindi il centro storico per limitare il disagio alla cittadinanza, una scelta di mediazione, quindi, che pare sia apprezzata dalle altre forze in campo: "Gli organizzatori del Gay Pride hanno dimostrato la massima ragionevolezza. Nessuno vuole creare problemi alla città e ai bolognesi" ha dichiarato il prefetto Vincenzo Grimaldi. Soddisfatti anche gli organizzatori. Emiliano Zaino, presidente del Cassero ci tiene a far notare come le sinergie messe in campo mirino al dialogo piuttosto che allo scontro: "Il rapporto con le istituzioni è stato assolutamente positivo, di dialogo e reciproco ascolto. In questo modo si sono trovate sempre soluzioni utili, nel rispetto dei luoghi e dei cittadini". La mediazione si è resa necessaria per vari motivi, tra tutti, la possibile affluenza massiccia di manifestanti che in una città molto meno grande di Roma (dove nel giugno scorso sono scesi in piazza un milione di persone) potrebbero creare non pochi probblemi. Dopo il Pride del '95, infatti, a Bologna sono attese almeno 25mila presenze secondo le prime stime, destinate sicuramente a salire sulla base dell'esito delle elezioni di Aprile. Il Pride di Bologna, infatti, avrà una connotazione ancor più politica del solito. Franco Grillini che ovviamente in prima fila chiarisce la linea politica sottintesa: se vincesse il PDL "sarà una manifestazione contro la destra omofoba al governo", se dovesse vincere il PD "sarà una manifestazione di rivendicazione".
Niente sconti per nessuno quindi.
Intanto in Comune il Gay Pride non desta particolari preoccupazioni nella maggioranza e il sindaco Cofferati ha chiarito: "E' una manifestazione politica come tante altre. E noi, quindi, non abbiamo un ruolo diretto nella preparazione della manifestazione, che spetta a Prefettura e Questura". Ovviamente il Gay Pride desta invece il malcontento dei soliti esponenti della destra che alzano polemiche, chissà se lo facciano più per sentito dire o per tenersi buoni gli elettori più rigidamente conservatori. Gianluca Galletti, deputato Udc, bolla senza mezzi termini la manifestazione come una "iniziativa provocatoria. La città potrebbe serenamente fare a meno". Ovviamente sotto elezioni non conviene a nessuno fare dichiarazioni troppo pesanti e quindi Galletti tiene a precisare come "ognuno, nel privato, abbia il diritto di vivere la propria sessualità come meglio crede. E che oggi, per fortuna, il fatto di essere omosessuale sia molto meno discriminante che in passato". Ci sarebbe da dire che almeno si rende conto che oggi essere omosessuali è "meno discriminante che in passato" e che non si spinge a dire che non lo sia affatto! Ma perchè scagliarsi contro la manifestazione? "Perché penso che manifestazioni come questa siano solo provocatorie. Dico di più: credo siano controproducenti per i tanti omosessuali, e sono la maggioranza, che vivono la loro sessualità con normalità". Seconda conquista! Certo essere omosessuali non è normale ma almeno sa che c'è chi vive tale condizione con normalità, bella conquista direi.
Ma se il Pride è una manifestazione politica perchè impegnarsi per bloccarla ed impedirne lo svolgimento? In nome della famiglia, per esempio. Per una volta, però, in maniera originale. Galletti non vuole che la manifestazione possa essere "fonte di polemica e di offesa" per quei "cittadini che vogliono portare i propri i figli in centro senza farli assistere a spettacoli a dir poco indecenti del tipo di quelli che si vedono in questo genere di manifestazioni". Inutile dire che se la manifestazione fosse di metalmeccanici o di cattolici i "cittadini che vogliono portare i propri i figli in centro" non sarebbero un problema e nemmeno verrebbero nominati. Del resto di 52 sabati l'anno, si sa, i bambini in centro ci devono andare solo ed esclusivamente il sabato 28 giugno... Per fortuna Galletti riconosce meriti agli organizzatori: "Mi auguro si confermi una scelta che abbia il minore impatto possibile su commercianti e residenti. E spero che la comunità gay bolognese, che ha sempre tenuto a un buon rapporto con la città, si dimostri responsabile e si ponga come garante di fronte ai cittadini, soprattutto quelli più giovani".
Intanto proprio gli organizzatori sono al lavoro da tempo per concertare il percorso e il calendario e per reclutare volontari che serviranno per segreteria, la ricerca fondi, i trasporti, il servizio hostess, il volantinaggio e la security.
L'obbiettivo dichiarato e ricercato è di "superare il risultato di 12 anni fa, nel giorno esatto in cui il Cassero festeggia i 25 anni di vita".
martedì 25 marzo 2008
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Io ci sto facendo un pensierino ... vorrei esserci :)
RispondiEliminaDai che ci andiamo insieme!
RispondiEliminavorrei venire pure io!!!
RispondiEliminaOrganizziamoci, no? Fino al 28 Giugno c'è tempo!!
RispondiEliminacerto.....continua ad invitare gente....che poi mi tocca noleggiare un ducato....altro che fiat punto....tze!
RispondiElimina@Tutti: Scusate, è mio marito! ^_^
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