Ormai è ben noto che Madonna è in copertina sul numero di marzo del mensile americano "W" magazine edito da Condè Nast e disponibile da questa settimana anche in molte edicole italiane al costo di € 8,50.
Pochi però sanno che gli scatti di Steven Klein sono ispirati al film francese "La Baie Des Anges" (Bay Of Angels) del 1963, diretto da Jacques Demy. Madonna reinterpreta il ruolo di Jackie che fu di Jeanne Moreau. In Italia venne dato il titolo de "La Grande Peccatrice", a differenza di quello originale "La Baia Degli Angeli", che fa riferimento alla baia di Nizza dove approdano i fanatici del casinò. Si potrebbe definire un film sull'alienazione se questa formula non fosse ormai annessa all'umorismo dei varietà televisivi. Jeanne Moreau, con il volto crudelmente segnato dal sole della costa e una parrucca bionda, è infatti un personaggio che ha tagliato tutti i legami con la realtà: marito, figlio, sentimenti umani. La protagonista del film vive soltanto in funzione del gioco, la pallina che gira sulla roulette assorbe ogni suo interesse, la capricciosa alternativa di vittorie e di sconfitte costituisce per lei un surrogato dell'esistenza reale.
Da vedere nell'edizione originale sottotitolata, non in quella sconcia doppiata in italiano.
Pochi però sanno che gli scatti di Steven Klein sono ispirati al film francese "La Baie Des Anges" (Bay Of Angels) del 1963, diretto da Jacques Demy. Madonna reinterpreta il ruolo di Jackie che fu di Jeanne Moreau. In Italia venne dato il titolo de "La Grande Peccatrice", a differenza di quello originale "La Baia Degli Angeli", che fa riferimento alla baia di Nizza dove approdano i fanatici del casinò. Si potrebbe definire un film sull'alienazione se questa formula non fosse ormai annessa all'umorismo dei varietà televisivi. Jeanne Moreau, con il volto crudelmente segnato dal sole della costa e una parrucca bionda, è infatti un personaggio che ha tagliato tutti i legami con la realtà: marito, figlio, sentimenti umani. La protagonista del film vive soltanto in funzione del gioco, la pallina che gira sulla roulette assorbe ogni suo interesse, la capricciosa alternativa di vittorie e di sconfitte costituisce per lei un surrogato dell'esistenza reale.
Da vedere nell'edizione originale sottotitolata, non in quella sconcia doppiata in italiano.
Fonte: Tullio Kezich - Il Cinema Degli Anni Sessanta
Edizioni Il Formichiere
uuuuuuuuuuuuuh
RispondiEliminainteressante.
che figata!...ma questa qui ha mai fatto un servizio fotografico senza "ispiarsi" a qualcuno?.....eehhhehehehe...bha!
RispondiEliminaMa quante ne sai?!?! C'e' tanto da imparare! Splendide le foto... sia le originali che le "cover" (queste ultime soprattutto per UN motivo... :-) )
RispondiEliminaMe l'immaginavo che fosse ispirato a qualcosa, ormai la conosciamo troppo bene per non aspettarci una citazione, che sia dal cinema, dalle scritture o dall'Arte in generale...
RispondiEliminaOT: Tu non mi ami più...
RispondiElimina