FIACCOLATA LGBT DI MILANO: IO "CERO"

Sono arrivato in P.zza Oberdan con grande anticipo. Ero ansioso di conoscere la risposta di Milano e dei milanesi a questa manifestazione importante e sentita. Erano quasi le 21, parlavo con amici e ci chiedavamo come mai fossimo così pochi cercando di capire il motivo per cui la gente non avesse accolto l'invito nato con il tam tam lanciato su Facebook, dai bloggers e sulla rete in genere. Eravamo timorosi di fare una figuraccia oltre che con l'opinione pubblica anche con noi stessi! Dopo neanche due minuti ci giriamo e la piazza era stracolma. Ma anche la strada, P.ta Venezia e la piazzetta della gelateria di fronte. Gente che accendeva candele, fiaccole, torce; che sventolava bandiere rainbow e mostrava qualche slogan scritto su dei cartelli. Era accaduto tutto così velocemente, improvvisamente! Ho tirato un sospiro di sollievo. Ero veramente contento perchè si sono superate di gran lunga quelle che erano le aspettative. Dopo qualche minuto, in silenzio e in autonomia il corteo si è messo in marcia imboccando Via Venezia per poi arrivare in Piazza San Babila dove un lungo applauso e un presidio hanno concluso la prima fiaccolata LGBT di Milano. Alcuni personaggi noti e degni di nota: Ivan Scalfarotto, Vladimir Luxuria, Paolo Colombo di La7. Grandi assenti le televisioni, i fotografi, i giornalisti. Unica e sola Current TV che, ancora una volta, si è dimostrata sensibile all'osservazione e all'analisi di ciò che realmente accade tutti i giorni e che, con i suoi ottimi giornalisti, ha raccolto materiale e interviste per un servizio che verrà trasmesso in "Sensa Censura" programma che va in onda tutti i giorni a mezzanotte su Current (canale Sky 130).
E' stato un successo. Dicono 2000 persone ma se anche fossero state 1500, di certo abbiamo dimostrato alla città di Milano e a tutta l'Italia che esiste ancora una società civile che vuole cambiare le cose e soprattutto abbiamo dato a tutti una lezione di stile impareggiabile.

La scelta di vietare le solite bandiere, i vessilli, i simboli dei partiti e delle associazioni è stata azzeccatissima, visto che ci siam rotti le scatole di chi è bravissimo a mettere il cappello su quelle 3 o 4 manifestazioni o poi sparisce per un anno intero. Il "monopolio" Arcigay è alla frutta, gli inciuci tra attivisti ed esercenti di saune, disco e pub ha nauseato tutti, e non resta che auspicare la nascita di un nuovo movimento POLITICO, in grado di rappresentare non le migliaia di avanguardie di queste sere, ma i milioni di distratti di questo paese che storicamente sonnecchia sulle rivoluzioni.
Sono amareggiato da tutti coloro i quali avavano dato per certa la loro partecipazione ma alla fine hanno preferito far "altro" e per tutti quelli che nel menefreghismo più totale hanno disdegnato l'invito. Si è sempre in prima linea per andare in discoteca il giovedì, il venerdi, il sabato e la domenica. E' facile andare in sauna o passare ore sulle chat cercando di rimediare un fugace incontro in qualche ora disparata del giorno o della notte. E' facile dire "ho le scarpette Dolce e Gabbana, il maglioncino Gucci e gli occhiali Tom Ford". E' facile parlare...forse però è meno facile agire e ammettere di avere una coscienza e un impegno civile ben preciso. Ma non preoccupatevi....manifestiamo e manifesteremo anche per voi. Per i diritti e il rispetto di tutti!

Fotografie: Wolly - Gay.it - Giuliano Federico - Byb