mercoledì 2 settembre 2009

ROMA: BOMBE CARTA CONTRO LA GAY STREET

Due bombe carta, centinaia di ragazzi che fuggono urlando, un motorino a fuoco, il segno di un piccolo cratere nell'asfalto, una fioriera devastata e un ragazzo che si tiene le orecchie dal dolore: dieci minuti prima di mezzanotte, la comunità gay romana è sprofondata di nuovo in un incubo. Dopo le coltellate e le bottigliate di "Svastichella" per un bacio omosessuale, dopo le bombe incendiarie sul portoncino del locale che ospita "Muccassassina", la festa gay più famosa d'Italia, stavolta nel mirino è la Gay Street della Capitale. E' una fortuna se nessuno s'è fatto male: l'unico ragazzo che era sembrato ferito al volto dalle schegge e dal rumore se l'è cavata con poco più che un grosso spavento.
Secondo i rilievi dei carabinieri, a colpire sono stati due ragazzi a piedi. "Due teste rasate", raccontano i testimoni. Sono arrivati da via Ostilia, a cento metri dal Colosseo: è la prima strada che incrocia via di San Giovanni in Laterano, la Gay Street. In mano hanno i due grossi petardi, ma nessuno li nota. La strada, molto frequentata a tarda sera e non solo dalla comunità omosessuale, è animata da centinaia di ragazzi che passeggiano, bevono un drink nei dehor dei locali o chiacchierano sul marciapiedi. È un attimo: i due giovani lanciano i due petardi "in mezzo alla folla", racconta il presidente dell'Arcigay romano, Fabrizio Marrazzo, che si trovava proprio nella Gay Street. In realtà, una delle "bombe carta" colpisce una fioriera, l'altra devasta un motorino e ne rovina un altro. Il boato è enorme, nella strada lunga e stretta: è un fuggi fuggi. I due aggressori intanto scappano a piedi, favoriti dal panico. "I ragazzi volevano corrergli dietro - racconta Marrazzo - ma li ho implorati di fermarsi: cosa sarebbe successo se fossero stati armati di un coltello?".
Stasera torneranno tutti nella Gay Street, alle 22.00, per manifestare contro il clima invivibile che sta perseguitando la comunità. "Abbiamo invitato il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che ci sarà, e anche il sindaco Alemanno che invece non potrà esserci perché è in viaggio a Lourdes".
E anche l’associazione gay di destra "New Out", che non aderirà alla fiaccolata di stasera, annuncia una manifestazione per la prossima settimana davanti a Palazzo Chigi.

"E' un gesto terroristico e conferma l'emergenza omofobia", commenta il presidente di Gaynet, Franco Grillini, ex presidente dell'Arcigay. "Arriva dopo una lunga serie di atti di aggressione e conferma quanto andiamo sostenendo da tempo: è in atto una vera e propria aggressione di stampo politico verso la comunità GLBT italiana ad opera di fanatici e di gruppi neonazisti che si sentono più o meno legittimati dalla vittoria della destra alle ultime elezioni politiche".

"Il lancio delle bombe carta alla Gay Street è un segnale grave che ci allarma e ci fa ritenere che siamo ormai in una situazione di emergenza alla quale però non bisogna cedere facendo vincere la paura. Serve una risposta ferma e urgente da parte delle istituzioni e della politica tutta che per troppo tempo sono state assenti sui diritti civili delle persone GLBT in Italia. Il Governo, il Parlamento e il Ministro degli Interni diano risposte chiare in tempi rapidi". Lo ha dichiarato Imma Battaglia, presidente di Di'Gay Project. "Come avvenuto per l'aggressione all'Eur - ha proseguito - le forze di polizia lavorino per individuare i responsabili dell'atto violento e per chiarire se c'e' una matrice politica dietro gli atti di terrorismo omofobo di questa catena di episodi violenti di grave intolleranza".

GayLib (Gay Liberali di Centro Destra) esprime profonda preoccupazione e allarme per l'ennesimo violento attacco perpetrato ai danni della comunità gay romana nel luogo simbolo per eccellenza di aggregazione e serenità: la Gay Street di via San Giovanni in Laterano: "Siamo di fatto in una parentesi in cui gli ambienti piuù torbidi, sotterranei e violenti hanno deciso di riemergere dalla suburbia capitolina con tutto il loro carico di odio omofobo - dichiara il vicepresidente di GayLib, Daniele Priori, referente dell'associazione su Roma - In questa oscura e raggelante estate 2009 è diventato pericoloso frequentare luoghi che negli anni sono divenuti simbolo di una movida serena, pacifica e divertente. Tutto questo perchè questi balordi, ispirati da un comune quanto vile protagonismo, hanno deciso di combattere una guerra guerreggiata a colpi di lama, fuoco e esplosivo. E' difficile infatti non vedere un legame quantomeno univoco tra le coltellate del Gay Village, le fiamme alla discoteca sede del Muccassassina e ora le esplosioni alla Gay Street".

''Roma non è una città sicura per gay, lesbiche e trans: si è innescata una pericolosa spirale di terrorismo omofobo che fa vivere nell'ansia noi e tutte le persone che ci vogliono bene''. Lo afferma Vladimir Luxuria. ''La realtà del nostro paese ci pone ormai al di fuori dell'Europa non più solo per l'assenza di diritti civili ma anche per queste anacronistiche intimidazioni''.

Anche la comunità milanese si mobilita e l'08 Settembre alle ore 21.00 in Piazza Duomo, è stata organizzata una fiacolata per promuovere l'uguaglianza sociale di gay, lesbiche, transessuali e transgender. QUI trovate il gruppo su Facebook.

Fonte: La Repubblica

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