venerdì 9 maggio 2008

GAY PRIDE ROMA: ALEMANNO, INCONTRERO' GLI ORGANIZZATORI

"Sindaco Alemanno, ma al Gay Pride lei ci va?". Dopo le polemiche degli ultimi giorni Fiorello e Baldini non si sono lasciati sfuggire l'occasione per "stuzzicare" ancora una volta il neo sindaco di Roma, ospite ieri pomeriggio del loro programma "Viva Radio 2".
"Questa me l'aspettavo", ha risposto un divertito
Gianni Alemanno, che ai due conduttori ha spiegato: "Prima di decidere devo capire meglio. Ancora non ho capito bene come funziona. Devo incontrare gli organizzatori e parlarci".
Il primo cittadino della Capitale non si è tirato indietro nemmeno quando
Fiorello e Baldini gli hanno proposto di ascoltare una rivisitazione della celebre canzone dei Village People "YMCA", un pezzo "cult" per il mondo GLBT, con un testo riveduto e corretto proprio sulla base del "caso Gay Pride".
"L'ha mai sentita?", ha chiesto
Fiorello ad Alemanno, e lui, di rimando: "Me ne hanno parlato, ma non la ho presente...". Con il placet del sindaco, poi, i due showmen hanno dato il via alla musica: "Alemanno - suonava la canzone, mentre in sottofondo si sentivano le risate del primo cittadino - tu dimmi perchè non possiamo sfilare io e te, forza dai scendi giù con la giacca e il tutù e il tricolore, non lo vedi che maschio che sei, tu non sai quanto piaci a noi gay". Quindi la chiusura di Alemanno, che sembrava essersi divertito molto: "Siete un mito. E' bellissima. Siete i migliori. Sdrammatizzate".

Fonte:
GayNews

2 commenti:

  1. Come dire: fare buon viso a cattiva sorte.
    Indipendentemente dalle idee omofobe che possano scaturire da una certa destra estremista, non bisogna dimenticare che il GAYPRIDE porta a Roma turismo e soldi.
    Nel frattempo ci siamo fatti belli con le solite dichiarazioni sul Pride e le "carnevalate".

    Tuttavia mi auguro il PRIDE 2008 punti quest'anno il dito contro il dilagare dell'omofobia. Sempre più fomentata dalla finta "chiesa cattolica". Dalle annoiate bande di ragazzini che si professano di destra, senza conoscere le origini della loro corrente politica.
    E infine da una ridicola cerchia di politicanti che vorrebbero trovare le cure a quello che loro definiscono un male di vivere.

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