venerdì 5 dicembre 2008

MARCELLO PERA: IL VATICANO E' NEL GIUSTO, I GAY NO!

Mentre sale la protesta per il no del Vaticano alla depenalizzazione dell’omosessualità, il senatore Marcello Pera, già presidente del Senato Italiano, sostiene che ad essere discriminato è il Vaticano e non già i gay. Ecco alcune perle del Pera-pensiero:

Il sistema dei mass media si sforza di far passare il
Vaticano come un potere oscurantista che intende mantenere le discriminazioni contro i gay. Questo è assurdo oltre che falso. Il Vaticano vuole solo evitare un paradosso: chi - come la Chiesa e tanti laici come me - si oppone alla parificazione tra matrimonio tradizionale e unioni gay o alla possibilità di adozione da parte di genitori omosessuali deve poter tenere questa posizione senza che a sua volta venga perseguitato penalmente.

Nei paesi occidentali, i gay non sono discriminati, come è giusto che sia. La nostra civiltà, proprio grazie alle sue radici giudaico-cristiane, dà a tutti gli individui pari dignità e libertà. Ma bisogna smascherare il giochino francese, del parlamento europeo e dell’
ONU: fingere di parlare contro le discriminazioni e intanto creare surrettiziamente nuovi diritti come il matrimonio gay, che sono il contrario del diritto naturale fondamentale. Chi vuole distruggere la famiglia abbia almeno il coraggio di dirlo, non faccia il finto tonto. Meglio Zapatero di un ipocrita.


Oggi in Europa la corretta impostazione laica si è trasformata nella perversa ideologia laicista, la quale tenta di racchiudere la religione in un ambito privato, in un ghetto. Così facendo l’Europa non si accorge che perde la propria identità, e si dimentica anche delle recenti tragedie che ha provocato quando da cristiana è diventata pagana e materialista.

Questo Papa intende davvero dialogare con i laici, intende sfidarli e discutere con loro sul loro stesso terreno. I codardi - chi osa - si comportano come quei professori di Roma che gli hanno negato la parola. Chi ha a cuore le sorti della nostra civiltà invece gli è grato e cerca di rispondergli. Il Papa non ci chiede: “Credi in Dio?“, ci fa una domanda che dovrebbe stare a cuore a tutti: “Su che cosa fondi e come giustifichi il tuo credo nel valore della persona, della dignità, della libertà, dell’uguaglianza?“. Io ho cercato una risposta, ma vedo che gli spavaldi laicisti per ora tacciono. Dov’è finita la loro sicumera? Hanno perso la favella? Hanno bisogno di consultarsi? Oppure devo pensare che il loro imbarazzato silenzio mette impietosamente a nudo la loro debolezza?

Ricordiamo solo che l’ultimo libro di Marcello Pera -
Perchè Dobbiamo Dirci Cristiani. Il Liberalismo, L'Europa, L'Etica (Mondadori, Milano 2008, 200 pp, Euro 18) - ha una lettra prefazione” di Ratzinger.
Questa è la politica italiana, bellezza. La politica italiana!

Fonte:
QueerBlog

5 commenti:

  1. Scandaloso!! Assurdo!!
    Cmq devono ancora spiegarmi perchè due uomini che vivono insieme con una manciata di diritti sono una estrema minaccia per la famiglia tradizionale!! Cosa c'hanno sti gay?? super poteri?? raggi laser per annientare le coppie etero??
    Mistero della fede

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  2. "Oggi in Europa la corretta impostazione laica si è trasformata nella perversa ideologia laicista, la quale tenta di racchiudere la religione in un ambito privato, in un ghetto"

    La religione DEVE rimanere nell'ambito privato perché è appunto un affare privato della persona. Ma purtroppo i cattolici non lo capiscono, nonostante siano passati secoli e secoli dalla riforma protestante .. loro sì che hanno capito il senso del messaggio di Cristo, a mio parere!

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  3. Ma perche' in Italia regnano i coglioni che parlano a vanvera?

    quote: 'Nei paesi occidentali, i gay non sono discriminati, come è giusto che sia." = L'Italia non e' un paese occidentale.

    'Creare' nuovi diritti e' COMPITO DI UNA NAZIONE CHE NON DISCRIMINA. Non si puo' vivere con una costituzione di 150 anni fa. Questo Marcello Pera avra' qualche stretto legame col Papa 'Diva' e sicuramente ha ricevuto qualche favore, ... Mafia anyone?

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  4. marcello pera ha l'esclusiva sui libri interviste al papa, e viceversa, supergiù dai tempi in cui uno ero presidente del senato, e l'altro era "solo" un cardinale ambizioso, in un ruolo chiave, ma che non disdegnava contatti politici importanti. non ho proprio idea di come potessero servigli.

    è tutto un gioco continuo di favori reciproci.

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