giovedì 14 maggio 2009

IL BENTO GIAPPONESE

Adoro il sushi. Molti di voi forse l'avranno già intuito leggendo gli status su Facebook o su Twitter. Almeno una volta la settimana, con alcuni colleghi "adepti", lo ordiniamo da un ristorante convenzionato con la nostra azienda. Lo paghiamo con i buoni pasto e ce lo recapitano all'ora di pranzo confezionato in una vaschetta di plastica assamblata alla perfezione a contenuta in una sacca termica chevolendo potrebbe essere anche abbastanza chic. Queste vaschette, in Giappone vengono chiamate BENTO. Il tradizionale porta-pranzo viene preparato dalle madri giapponesi per i figli che vanno a scuola, ed utilizzato anche dagli adulti che solitamente mangiano fuori casa e usano portarsi o acquistare un bento per i loro pranzi. Infatti il bento generalmente viene consumato a pranzo (hiru-gohan).I bento sono molto comuni in giappone e si possono acquistare già "allestiti" con i cibi, pressocchè dappertutto: nelle stazioni, in appositi negozi simili alle nostre "rosticcerie" e anche presso i venditori ambulanti molto comuni in oriente .Il bento comune è generalmente di plastica o di legno, ma esistono anche delle versioni usa e getta che rispecchiano i ritmi più frenetici della società moderna nipponica.I bento sono delle scatole complete di coperchio che spesso al loro interno hanno dei divisori per tenere ben separato il cibo e quelli tradizionali giapponesi in genere contengono del riso bianco, semplice o a forma di ONIGIRI (polpetta triangolare spesso avvolta nell'alga NORI) con diverse farciture o condito con del FURIKAKE (mix di spezie e condimenti secchi); del pesce, pollo o altre carni ed un'insalata o della verdura cotta. Di bento o o-bento ne esistono oramai di svariate forme e dimensioni. Quelli tradizionali che hanno dato origine al fenomeno sono invece il legno laccato con delicati decori in cui spesso ricorre il fiore di ciliegio (il famosissimo Sakura) e sono composti da un unico piano con dei separatori fissi. I nuovi bento commerciali (bento-set) invece sono generalmente composti da due piani, uno dei quali (quello superiore) è più profondo e leggermente più largo del sottostante; oppure possono avere un solo piano pur essendo piccini, e vengono spesso usati come porta merenda. Spesso il coperchio del bento ha una intercapedine in cui riporre posate di dimensioni apposite e/o le bacchette. Se queste vengono fornite in dotazione, spesso sono coordinate e riportano il medesimo decoro del bento. Ma i Giapponesi, come sappiamo, sono anche molto creativi e attenti al gadget e così i loro porta pranzo diventano piccoli capolavori.














9 commenti:

  1. E' quello che forse piace dippiù anche a me!

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  2. Oddio ma sono bellissimiii... e appetitosissimiiii!

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  3. E' da stamattina che dico a tutti che il prossimo anno andrò in Giappone (o meglio, che ci voglio andare fortemente e sono dell'idea che le cose fortemente desiderate si possano realizzare) poi arrivo qui e trovo questo post: un autentico segno del Fato. no???
    :-)

    Alessio - zenpercaso.splinder.com

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  4. @ Ale: Tutto può essere ottenuto. Basta volerlo. Immaginarlo. Hai mai sentito parlare della Legge dell'Attrazione? Delle coincidenze?

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  5. Assolutamente sì! Tra l'altro ne parlavo pochi giorni fa con un medico, una donna molto aperta a scuole e soluzioni alternative e orientali, e mi parlava proprio di legge dell'attrazione e pensieri che attraggono altri pensieri della stessa natura.
    Arigatò!

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  6. @ Ale: Se ti piace la lettura, posso suggerirti qualche titolo...

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  7. superpop international:
    http://www.parisianboys.com/article-31441122.html

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