"Mara Carfagna è un Ministro delle Pari Opportunità inesistente, inadempiente, insensibile, ci ha persino cancellato dall´elenco delle vittime di discriminazione. Deve dimettersi. Preferiremmo Rotondi o la Meloni, almeno lei accetta il confronto, il dialogo, non ignora le ingiustizie che subisce il mondo omosessuale". Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay attacca il Ministro delle Pari Opportunità col quale dai suoi esordi è stata guerra perché "non ha mai voluto incontrare le associazioni, ha rilasciato dichiarazioni apertamente ostili, negando più volte e poi correggendo il tiro, che esista in Italia la violenza omofobica, si è lanciata in giudizi sui Pride, sulle iniziative del movimento senza documentarsi". Ma ora c´è un nuovo caso a rinfocolare la polemica tra gli omosesssuali e la Carfagna: "Dal sito del ministero - denuncia Mancuso - sono stati cancellati dall´elenco dei gruppi particolarmente soggetti a discriminazioni omosessuali e trans. E' scomparsa anche la commissione contro le discriminazioni lesbiche, gay e trans, istituita dal precedente ministro Pollastrini".Un fatto grave, insiste Mancuso, invitando a guardare sul sito notiziegay.com la vecchia versione, mentre la sua compagna di lotte ed europarlamentare socialista Pia Locatelli rincara la dose e dice: "Carfagna dovrebbe dimettersi perché è chiaramente insensibile al problema delle discriminazioni delle persone omosessuali, una contraddizione col ruolo che riveste". Lei, il ministro, ufficialmente tace, non vuole rispondere alle accuse. Ci pensa il ministero a ribattere punto su punto negando che la sparizione dei gay dall´elenco dei discriminati sia attuale - "è stata fatta l'anno scorso all'epoca del ministro Pollastrini". Mentre sulla commissione si fa notare che essa "decade col cambio del ministro", anche se è vero che volendo avrebbe potuto ripristinarla. Quello che però filtra dal palazzo e che davanti all'ennesima bufera e alle accuse di essere poco sensibile ai problemi degli omosessuali il ministro conferma le parole di un mese fa: "Mi si vuole etichettare come quella che è contro i gay, ma è una bugia. Certo che anche loro sono discriminati, ma così come lo sono ancora le donne, gli anziani, i disabili, i bambini". E alle proteste delle organizzazioni che difendono i diritti degli omosessuali e denunciano di non essere mai state convocate dal ministro - "persino la Prestigiacomo appena insediata ci chiamò" - la Carfagna ricorda di non aver mai "ricevuto la richiesta ufficiale di un incontro, ma solo improperi tramite lanci di agenzie. Se quell´invito dovesse arrivare non avrei problemi a dire di sì, se non fosse fatto solo per farsi pubblicità". Intanto al ministero annunciano di aver stanziato 400mila euro per campagne di sensibilizzazioni contro le varie forme di discriminazione e che dieci giorni fa è stata istituita all'Ufficio Antidiscriminazioni una cabina di regia con le associazioni più rappresentative tra le quali Arcigay, GayNET, Libellula.
Fonte: La Repubblica - Foto: SuperPop
giovedì 28 maggio 2009
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