giovedì 11 settembre 2008

GENOVA PRIDE 2009: INIZIANO LE POLEMICHE

Il Gay Pride 2009 che si terrà a Genova è stato da poco annunciato e già sono scoppiate le polemiche. All'interno del mondo GLBT Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, contesta il metodo della scelta con un ragionamento che si snoda in tre punti:
Primo. Che senso ha che il momento principale di visibilità del movimento
GLBT italiano sia annunciato da una soladelle sue componenti, per quanto questa sia la principale? […]
Secondo. Con una decisione così unilaterale, è chiaro quali saranno le conseguenze: come già l'anno scorso avremo un
Gay Pride romano più antagonista e radicale che sarà in concorrenza, togliendo inevitabilmente visibilità mediatica, al Gay Pride di Arcigay (più riformista e moderato), con le tristi conseguenze già viste a Bologna.
Terzo. Che senso ha continuare a fare il Gay Pride Nazionale in una città diversa da quella dove si prendono le decisioni fondamentali dal punto di vista delle tematiche
GLBT, e cioè Roma? Ma le polemiche sono state anche esterne. Il più moderato – mirabile a dirsi – è stato il Cardinal Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI. Ha dichiarato: "Le manifestazioni del proprio pensiero, quando avvengono con modalità corrette, nel rispetto della civiltà e senza recare offesa, sono un dato acquisito".
Certo il mondo religioso si è risentito perché proprio il giorno scelto – 13 giugno – è la festa del Corpus Dominiche prevede una processione per la città. Volendo è pure
Sant'Antonio di Padova, ma di questo passo per ogni giorno dell'anno ne troviamo una…
Dal punto di vista politico, poi, è il solito teatrino: chi pro, chi contro, chi argomenta le proprie posizioni, chi ricorre a frasi fatte. Alcuni esempi: per
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, il Pride è motivo di orgoglio per la città. Alessandro Repetto, Presidente della Provincia di Genova, invece, pensi che si tratti di una manifestazione provocatoria. Di tutt’altra opinione è il Sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che dice: "Genova è una città aperta e pronta ad accogliere tutte le iniziative che si svolgono nel rispetto della legge". E Francesco Serrelli dell'Arcigay genovese chiarisce che Pride e processione del Corpus Domini non coincideranno. Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Regione, definisce la manifestazione una carnevalata oscena mentre i Verdi, con Cristina Morelli, danno il pieno sostegno all’iniziativa.
Mi sa ne vedremo delle belle…

Fonte:
QueerBlog

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