Qualche mese fa ne avevo già parlato in un post ripreso da Queer Blog (QUI il link). Adesso sempre loro ci fanno sapere che i tre abitanti dell'isola di Lesbo, in Grecia, che fecero causa ad un gruppo gay greco per impedire l’uso del termine lesbica come indicativo dell’omosessualità femminile, hanno perso! Il magistrato è andato a spulciare i testi alla ricerca dell’etimologia della parola "lesbica" e non vi ha trovato nulla di "vergognoso" se utilizzata come aggettivo che specifica le preferenze sessuali. Pertanto il fascicolo è stato archiviato per mancanza di fondamento giuridico.
Chissà, il giudice forse avrà anche considerato il beneficio economico che le lesbiche (le donne omosessuali, intendiamo) apportano all’isola. Con buona pace dei tre battaglieri, dei "puritani" e della poetessa Saffo, di cui riporto un passo:
Scuote l’anima mia Eros
come vento sul monte
che irrompe entro le querce
e scioglie le membra e le agita,
dolce, amaro, indomabile serpente.
giovedì 24 luglio 2008
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